Il nome di questa creatura è dato dal suo verso, trascrivibile con un “gno!”, simile a ciò che dice un bambino davanti a un piatto di broccoli e aglio.

Nonostante la discussione sia ancora aperta, molti esperti concordano sul classificare il negatore come primate, essendo esso un quadrumane ed avendo molte caratteristiche in comune con le scimmie più grandi, quali scimpanzè, orangotango e gorilla. É alto due metri, e possiede un manto maculato che gli permette di mimetizzarsi col fogliame. La testa è l’unica parte che differisce fortemente da quella di una scimmia, avendo esso un muso allungato irto di fauci, simile quasi a quello di un coccodrillo per forma, per non citare la membrana di pelle luminosa attorno al suo collo, che utilizza per confondere, spaventare ma anche illuminare i dintorni.

Un’altra caratteristica peculiare del negatore è la coda, lunga svariati metri, alla cui estremità sono presenti organi del senso dell’olfatto e dell’udito. É inoltre dalla punta della coda che emette il suo inimitabile ed acutissimo “gno!”, che utilizza sia per ecolocalizzare le prede, sia per attirarle, assieme ad una lucina che emette sempre dall’estremità della coda. Così, mentre il negatore si nutre di frutti in cima all’albero, la sua lunga coda discende lungo il tronco alla ricerca di prede. Una volta designato l’obbiettivo, la coda cerca di attirare alla base dell’albero la preda ignara, incuriosita dal suono e dalla luce. A quel punto l’animale discende lentamente dall’albero e apre la sua membrana luminosa, stordendo la preda quanto basta per potergli saltare addosso e abbatterla.

Se si sente minacciato, il negatore suggerisce al potenziale aggressore di andarsene con un terrificante “NO!!!” intimatorio proveniente dalla sua bocca irta di denti e spalancando la sua membrana, giusto per essere chiaro.

Nonostante ciò, il negatore pare essere abbastanza pacifico con umani ed umanoidi, tanto che sono stati documentati vare conversazioni (alquanto monotone) tra umani ubriachi e negatori. Più o meno andavano così:

…

• Ma tu vieni qui spesso? -

• Gno. -

• Ma dici sempre e solo “no”? -

• Gno. -

• Allora di’ qualcos’altro. -

• Gno. -

• E dai… -

• Gno. -

• Ma porco… -

• Gnooo. -

Nella maggior parte dei casi l’ubriaco irritato finisce con l’aggredire il negatore, che risponde mandandolo l’idiota in ospedale in prognosi riservata con graffi e gravi lesioni su tutto il corpo, nonché un grave danno talvolta permanente alla retina e un serio trauma psichico.